Differenze tra Cannabis Indica L. e Sativa L.

In natura troviamo due specie di cannabis ovvero la canapa indica L. e la canapa sativa L. (senza considerarne una terza, la cosiddetta “ruderalis”, classificata soltanto nel 1924 dal botanico russo D.E. Janischevsky e tuttavia ad oggi inserita fra le sottospecie di C. Sativa (fonte Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Cannabis_ruderalis ) .

 

Cannabis Sativa L.

Originaria dell’Asia centrale, questa specie fu classificata scientificamente per la prima volta nel 1753 dal medico e naturalista svedese Carl Nilsson Linnaeus, nome italianizzato in Carlo Linneo. <<La lettera L., posta spesso a seguire delle indicazioni di nomenclatura binomiale nei cataloghi di specie, identifica il cognome dello scienziato.>> (fonte Wikipedia)

La cannabis Sativa è caratterizzata da uno stelo che può raggiungere anche i 5 metri di altezza, da foglie molto larghe e da infiorescenze più grandi rispetto alla specie Indica ma meno compatte di quest’ ultima e inoltre ha un ciclo di fioritura più lento che varia dai 75 ai 90 giorni.

Ben si adatta ai climi equatoriali e alle zone calde ed è ottima per la coltivazione outdoor o greenhouse.

E’ questa la varietà con effetti energizzanti (effetto “high”) e che stimola la creatività e la voglia di fare in chi ne fa uso.

 

Cannabis Indica L.

E’ stata classificata per la prima volta nel 1785 dal naturalista francese Jean-Baptiste Lamarck per indicare le varietà di canapa coltivate specialmente nella regione dell’ Hindu Kush, una regione indiana dal clima temperato caratterizzata da inverni rigidi ed estati calde. Tradizionalmente questo tipo di pianta era coltivata per ricavarne il “charas”, ovvero resina raccolta letteralmente “a mano” sfregando i palmi sulla pianta fresca.

Questa specie è caratterizzata da una pianta più bassa e cespugliosa rispetto alla Sativa L., con una crescita in fase di fioritura più rapida (in genere 60 giorni) e dalle infiorescenze piccole ma molto compatte.

Data la sua natura questa specie è principalmente coltivata indoor ed è tipica delle zone più fredde.

Parlando in particolare degli effetti la differenza con la Sativa appare evidente, infatti la Cannabis Indica L. ha effetti sedativi e provoca generalmente sonnolenza e rilassamento in chi la assume (effetto “stoned”).

Tuttavia è opportuno dire che oggigiorno, anche grazie al lavoro di breeders odierni e passati, le due specie sono state ripetutamente incrociate fra loro tanto da dare origine a un numero inquantificabile di strain con caratteristiche uniche, numero che continua a salire sempre più velocemente nel corso degli anni visto e considerato che molti stati nel mondo stanno legalizzando la coltivazione e la produzione di questa straordinaria pianta favorendone così anche lo studio.

Che sia la volta buona anche per l’ Italia?

Author MYHEMPIRE